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martedì 18 gennaio 2011

ci sono parole che..

ti strizzano l'anima fino a tirarne fuori il più dolce dei nettari o il più nauseabondo olio stantio.perchè? chi ha dato loro quel potere? perchè ci cambiano, consolano, comprendono, descrivono così facilmente? e perchè quando non riesco a trovarle mi sento così in disarmonia con tutto quello che sono? possibile che dipenda solo da loro? perchè la storia si ferma? perchè non vado, mi inceppo e cerco ovunque tempo e modo di esprimermi come un bisturi che disegni perfettamente i personaggi nel mio tempo e nel mio spazio? e perchè ho sempre paura che non passi quando so che non è così? inevitabilmente arriva la prima parola, poi la seconda e invine si snocciola , come un rebus facilissimo, davanti ai miei occhi, il quadro perfetto di ciò che DOVEVO dire. è fisicamente doloroso.. non riesco. per ora non riesco. perchè ci vuole così tanto!

sabato 15 gennaio 2011

punti e specchi

quello che in questa storia mi è piaciuto di più riportare è stato il movimento emotivo e l'impossibilità di tornare indietro sui passi della crescita una volta compiuti. la nostra storia è scritta con la "replay" ve la ricordate? una penna dal tratto deciso che si può cancellare anche mille volte lasciando solo una piccola traccia del suo passaggio.. ma l'ineluttabilità dei nostri percorsi sta nel fatto che una volta ascoltato un desiderio hai l'opzione di ignorarlo consapevolmente o meritarsi la sua fiducia e lottare per lui. non ci sono altre opzione, loro non ci sanno stare immobili in fondo al cuore. non si possono affossare nella sterilità di un quotidiano fine a sè stesso. con i caratteracci di questi personaggi poi era proprio una cosa impossibile.. improponibile.. oggi farò una cosa speciale. uscirò per strada e passeggiando immaginerò di essere in compagnia con la protagonista del mio romanzo, le chiederò qualche consiglio, staremo zitte a guardarci riflettendo ognuna per i fatti propri.. magari un caffè come due amiche. confronteremo i punti cardini a cui siamo arrivate.. ognuno dalla sua direzione. ci incontreremo e.. sarà bello vedere la mia anima e i miei desideri riflessi nel suo specchio. magico, piccolo e inesistente contatto fra chi esiste e chi crede di esistere.

lunedì 10 gennaio 2011

lunghi periodi di ascolto

inevitabile. quando si inizia ad ascoltarsi non si smette. non è come un vizio, una dipendenza.. è come respirare o nutrirsi. è necessario. non passa per viziato, meticoloso, pignolo o pretenzioso chi si ascolta. passa per "naturalista" o meglio ancora "nudista". è semplice distinguere chi lo fa e chi dice di farlo, negli effetti ci sono i segni di un consapevole benessere e una sorta di accettazione dei propri limiti. così finiscono in nulla anni di parole inutili.. lasciano il posto a quelle essenziali, rivedi tutte le notti passate a cercare mille risposte ad una unica domanda che aveva un'unica risposta. bisogna caricarsi, pronti a fare il balzo che, sei sicuro, ti renderà diverso da tutti, magari additato da qualcuno.. ma finalmente autenticamente te stesso. una volta atterrato l'unica differenza realmente apprezzabile tra te e gli altri è solo un piccolo segno: un sorriso consapevole e un passo più deciso.