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giovedì 14 ottobre 2010

il mistero preso così com'è..

una domanda diversa dalle altre.. questa non ha risposta.
uno sguardo diverso dagli altri.. non si posa da nessuna parte.
un ascolto diverso dagli altri.. nessun suono all'orecchio.
un sentimento diverso dagli altri.. nasce senza nome.
un regalo diverso dagli altri.. nessuna mano te lo consegna.
il mistero passa inosservato per chi non si chiede nulla, è un tormento per chi si interroga su tutto, è un compagno silenzioso e presente per chi se ne sente parte.
necessario come gli affetti, l'acqua e il cibo.. per me.
è un cuore in più, è un battito in più, è un sorriso consapevole in più.
è un soffio nel vento, una lacrima nel mare, una virgola in un libro.. cambia il senso, colora un momento e niente resta uguale.

sabato 9 ottobre 2010

quelle piccole strane parole..

...possiedono la forza della natura stessa. vorticano nella mente di chi le ascolta e vanno a cambiare qualcosa. com'è bello sentirsele dire! nessun vanto, nessun doppio senso.. ci sono parole che spostano milioni di persone in un'unica direzione. ci sono parole che hanno il potere di cambiare la prospettiva di tutta una vita. "un giorno ho incontrato tizio, mi ha detto che... e da quel momento non ho pensato ad altro." oppure: " lo conosco da sempre eppure non mi sarei mai aspettata di sentirmi dire quelle cose proprio da lui. beh.. ora è tutto diverso." queste cose accadono sul serio. le parole sono tante avventure e come tali spezzano riti quotidiani, che nel tempo impariamo a considerare eterni.. sbagliando. io le dirò.. a costo di sembrare una mezza matta. io rinquorerò appena potrò. spronerò, ascolterò, non giudicherò..e non perchè è moralmente corretto.. ma solo perchè è una bella possibilità e non la perderò.

martedì 5 ottobre 2010

mettigli le ali...

e fallo volare al di sopra della tua testa. prendi il tuo desiderio, accarezzalo a lungo. confida a lui le tue paure.. ad ogni parola sembreranno più piccole. da lontano arriverà un coraggio nuovo. devi sapere che ne abbiamo le forze, e devi sapere che possiamo tutto. illusoria l'idea di possedere un sogno perchè fortunatamente lui possiede noi, dobbiamo solo metterci coraggio e un po' di convinzione. lui si accende e fa tutto da solo. in ogni paese, in ogni periodo storico, in tutti gli uomini che hanno vissuto e vivono esiste; una forza invisibile.. chiamiamola magia. ruota intorno ad essa l'universo intero. perciò fallo volare fino a toccare il sole, fallo precipitare fino a giocare col diavolo, fagli conoscere il mondo come un bizzarro visitatore che vive in casa tua. allaccia tutti i legami, sii felice, disperato e ancora felice. dall'essere autentico (non perfetto) nascono meravigliosi globi luminosi, come occhi nuovi mettili al collo.. poi fiero cammina per strada. ricorda: non piacerai a chi al collo non avrà proprio nulla.. ma tu continua a camminare, sorridendo se ti va.. piangendo se ti va. questo raccomando a me stessa.. senza la presunzione di allargare il concetto ad altri.

lunedì 27 settembre 2010

qualche piccola curiosità..

oggi ero partita con l'idea di mettere nel blog i nomi dei protagonisti.. ma qualcuno mi ha fermata in tempo."pensaci bene.." mi ha detto."se tu mettessi uno qualsiasi di quei nomi in un motore di ricerca, verrebbe subito fuori chi sono. la metà della suspance creata sul libro va a farsi friggere!" in effetti è vero.. e sinceramente.. non ci avevo pensato. il fatto è che non sono proprio nomi comuni.. per dire se io digito "cleopatra" mi viene subito fuori chi è.. e quindi si saprebbe che come minimo la storia riguarda l'egitto! arghhhhhhh peccato. sono talmente tante le persone che mi hanno chiesto un piccolo indizio, un particolare, un "aiutino" come direbbero nei quiz... in più io proprio muoio dalla voglia di dirvelo. perciò ecco:
protagonista: si chiama come un mio familiare.
antagonista: è un nome inesistente.
cooprotagonista: andrea (ma non vi dico se maschio o femmina)
antagonista 2: nome di una costellazione.
aiutante: nome di uno stato d'animo.
fulcro uno: nome new age.
fulcro due: nome decisamente biblico.
fulcro tre: soprannome (ma il vero nome in realtà non si sa)
beh.. direi che così salvo capra e cavoli.
stasera ripulisco il cap uno.. la cosa che proprio non mi aspettavo è il lunghissimo , certosino lavoro di rifinitura.. passano davvero le ore! ma me ne accorgo solo quando mi fa male tutto il corpo per la postura innaturale :-)
cercherò il sistema di dare altri indizi senza scoprire le carte..
nel frattempo volevo dirvi grazie, siete davvero tantissimi a seguire il mio blog che per sua natura finirà. ma è doveroso dire che con voi sto vivendo una bellissima avventura. grazie per il sostegno! il rapportino settimanale che ricevo mi riempie il cuore di gioia.. anche se è difficilissimo diventare followers, a quanto sembra, le visite giornaliere sono più di duecento.. GIORNALIERE! tutto mi dice "con questo sostegno.. ce la farai!"

venerdì 24 settembre 2010

ho visto quanto è semplice..

...è semplice crogiolarsi nel dolore e pensare che sia legittimo.
...è semplice convincersi che non cambieremo mai e rifaremo gli stessi errori.
...è semplice dire "io non sono così" e sentirsi in diritto di essere come gli altri.
...è semplice fare i forti e non concederci la possibilità di sbagliare.
è semplice non perdonarsi, non mostrare comprensione verso sè stessi, non darci i giusti tempi di elaborazione degli eventi dolorosi, pretendere il massimo, aspettarci che venga riconosciuto e se non avviene avvilirsi, piangersi addosso.
è semplice non ricordarsi che qualcuno ci fa simpatia.. frequentiamolo. che qualcosa ci piace fare.. ritagliamoci del tempo. che i nostri giorni sono NOSTRI e passeranno.. tanto vale sforzarsi di farci felici. la strada è libera, fino a che non ci rotola un masso sopra per sbarrarla definitivamente, dovremmo trovare naturale camminare e vedere dove ci porta.. con curiosità ed entusiasmo. e se qualcosa vuole spegnerci allora corriamo..
amica mia, questo post stasera lo scrivo per te. fatti coraggio.. ai lati della tua strada ci saranno tutti. su la testa.. inizia a viverti davvero!

martedì 21 settembre 2010

a volte vorrei che fosse sempre notte..

o quantomeno che durasse un po' di più. più tempo per godere della compagnia dei miei personaggi.. animi intensi, veri, imperfetti. dal crepuscolo in poi preparo la mia stanza alla notte.. quando sento che il tempo di scrivere è finalmente giunto. incensi e candele.. addormento emma e i primi segni dell'incantesimo non tardano a comparire. un piacere dolce scorrere con le dita sulla tastiera, il respiro della mia piccolina scandisce esattamente il tempo dei miei pensieri, che uno alla volta, volando come soffiati da una mano gentile, prendono vita e si appoggiano nel giusto posto della storia. che naturalezza.. e quanto benessere! sorridendo ripenso alla stranezza di questi giorni. ho sentito il bisogno irrefrenabile di avere un oggetto che mai avrei pensato di possedere, che non mi era mai servito e che nel modo più assoluto non mi sarei sognata di comprare. ma qualcosa mi diceva che lì avrei trovato una risposta alla domanda del secolo.. è davvero giusto il titolo del libro a cui avevo pensato? mi sono davvero arrovellata il cervello.è da così tanto che penso al titolo! chissà perchè in taliano mi suonava tutto male. questo? naaa .. quest'altro? ancora meno. ma per volontà di chissà chi mi tormentava l'idea di non possedere quell'oggetto. per farla breve sono andata in libreria e l'ho comprato. un piccolo dizionario di latino. non l'ho nemmeno guardato molto.. nei giorni successivi, ma stasera l'ho preso in mano e ho detto: vediamo se è il tuo momento. ho trovato il titolo al primo sguardo. una parola unica, semplice, di grande effetto, che di per sè racchiude decine di significati tutti aderenti alla storia. il mio romanzo si chiamerà "tactus" che tradotto letteralmente vuol dire "tocco". se mi chiederanno mai: "perchè proprio in latino?" la risposta sarà: "ho solo seguito un suggerimento, ma di chi fosse non ne ho idea!" seguiranno momenti questa notte in cui gusterò questo titolo, immaginerò i colori della copertina, sconosciuti compralo.. dando vita vera ad un sogno... il mio grande, meraviglioso sogno! per fortuna è ancora notte..

lunedì 20 settembre 2010

ben tornato raccoglimento..

in effetti questo è il bel compito dell'autunno.. l'invito al raccoglimento. so che sarebbe più indicato raccontare della mia estate ma.. l'ho trovata sempre irritante e dispersiva. di gran lunga preferisco ritagliarmi il giusto tempo dei pensieri come fanno le foglie, gli alberi.. saggiamente si ritirano per poi tornare rinnovati. ecco che tutto questo ai miei occhi diventa una vera e propria magia. per tutta l'estate ho raccolto idee, osservato persone ma contrariamente a quanto mi aspettavo non ho scritto una sola riga del mio romanzo. la traccia era ben protetta nella mia mente, protetta dai doppi turni, dalla stanchezza e dal centuplicarsi dei miei doveri quasi impossibili da assolvere atterrata dal caldo torrido. ho incubato tutte le mie idee quasi come una chioccia che cova le sue uova, raccolta ma attenta, rilassata ma in guardia. ed ecco alla prima foglia gialla, alla prima pigna o "castagna matta" per terra si sono schiuse tutte insieme le mie idee liberando ,secondo me, il finale degno di qualsiasi attesa. ora il più è fatto. il libro è finito ma credo che rifinire le pagine di questa incredibile storia richiederà ancora del tempo, tempo di grande qualità. forse, anzi, sicuramente non sarò mai soddisfatta appieno e nel tempo mi verranno in mente altre cose da dire che riterrò frondamentali ma una volta scritta la parola fine penso che farò pace con tutti i miei "ma" e i miei "se".
ben tornato autunno..

giovedì 16 settembre 2010

uno, due, tre.. prova prova...

prove tecniche di trasmissione :-) ripristino blog. novità condivisione su fb e twitter

venerdì 18 giugno 2010

ti racconto un mio sogno?

"forse non avevi digerito bene!" oppure "ma cosa avevi bevuto?" o ancora.." ti serve uno bravo!" e se i sogni non venissero per dirci necessariamente qualcosa di noi ma qualcosa di qualcun'altro? se non parlassero dei nostri desideri inconsci, di elaborazioni mancate o di paure irrisolte? e se invece fossero dei veri e propri specchi dove si riflette il nostro viso che ha l'anima degli altri? un po' come se qualcuno ti costringesse a stare nei panni di qualcun'altro per capirne veramente l'intensità di ciò che sente. e poi spingerci più in là una volta aperti gli occhi, se i sogni fossero un esercizio per allenare l'empatia? quello è il mio corpo, ma magari dentro c'è la tua collega allegra, il tuo spasimante segreto che soffre, il tuo vicino di casa che non ti sopporta.. piccole verità che nel cuore della notte si svelano. al risveglio, se così fosse, saremmo diversi, comprensivi e forse più altruisti. "sognamo di noi!" rispondono tutti, ma secondo me.. non è così! la notte ci offre la grande possibilità di ascoltare gli altri come ascolteremmo noi stessi.. ho iniziato a farmi queste domande e dopo un po'ho cominciato a sognare me stessa come i personaggi del mio libro.. e di altri libri. avventure stupende, paurose, romantiche, comiche, inutili, complicate. forse mi servirà "uno bravo" davvero.. però non ha prezzo vivere le cose come le vivo io.. rifletterle nel libro e nella vita di tutti i giorni. è da pazzi essere me..

lunedì 14 giugno 2010

poi..

nei giorni successivi ho iniziato ad affezionarmi alla storia. ho chiamato il mio confessionale privato ("frank") e gli ho letto il primo, il secondo e il terzo capitolo. lui era entusiasta, incuriosito, mi ha dato un sostegno incredibile. abbiamo girato insieme ogni vicolo, ogni anfratto, ogni piazzetta di verbania. abbiamo visto scritte sui muri scrostate dal tempo, archi di mattoni vecchissimi, lanterne antiche cementate, resti di vecchi pozzi. ovviamente ogni dieci minuti dovevamo entrare in qualche bar per il freddo polare che c'era. beh.. sarà stato il troppo caffè ma il mio stato di eccitazione per quel romanzo che mi si snocciolava davanti agli occhi, era alle stelle. è stato con me senza lamentarsi, davanti alle chiese fissandone le facciate, traducendo targhe sparse per la città, cercando chissà cosa. ecco.. la sua dedizione è diventata parte integrante della storia stessa. un amico, con un altro nome, con un'altra storia.. ma con lo stesso amorevole sostegno. anche molti di voi si riconosceranno tra le pagine di questo libro, perchè siete il colore e le sue sfumature, la causa, l'effetto, il mio tempo, i preziosi cristalli del mio caleidoscopio.

domenica 13 giugno 2010

l'inizio

è successo così.. era lo scorso novembre.. in un pomeriggio freddo e grigio. una delle cose strane e suggestive di verbania è che raramente c'è la nebbia. le nuvole in genere si spostano nell'incavo naturale del lago e si posano a pelo d'acqua. ma in città.. difficile. io ero a casa ma un richiamo arrivava proprio da lì: dal lago. continuavo ad andare da una finestra all'altra per guardare fuori. mi dicevo :"senti che freddo, ma stai tranquilla sul divano, magari con un the caldo.. o latte e nesquik!" ma questa tensione, questa insensata curiosità proprio non ne voleva sapere di dissolversi. e ancora finestra..balcone...finestra...balcone. alla fine ho preso la borsa, un quaderno, una penna, l'I pod e mi sono precipitata sul lungo lago. faceva davvero freddissimo. ricordate le gelate di novembre? beh,sono andata al molo di intra e lì.. nel silenzio ovattato, respirando a pieni polmoni l'odore della nebbia..mi sono concentrata e ho acceso l'i-pod ascoltando di continuo DECODE dei paramore. dopo circa due minuti di assoluto raccoglimento le prime immagini sono venute a raccontarsi. dapprima non credevo ai miei occhi. "impossibile".. ripetevo a me stessa.. "questa storia non la posso scrivere! è assurda!" ho appuntao sul quaderno i nomi, li ho visti in faccia.. ognuno riassumeva in un'unica espressione del viso tutta la loro complessa personalità e il loro destino.. con energia affermavano le loro intenzioni e convinzioni. volteggiavano nella nebbia davanti ai miei occhi. assiderata ho chiuso il quaderno e sono andata in un bar. davanti ad un bel cappuccino, con le dita che pian piano tornavano rosee, ci ho pensato su e ho detto: "ok.. la scrivo." così è iniziata questa splendida avventura. nei prossimi mesi avrò modo di scrivere molto, in una casa senza campo, senza connessione.. solo silenzio, alberi altissimi, tanto verde scuro, profumo di legno e di resine. sarà spettacolare!

mercoledì 9 giugno 2010

quando qualcuno ti tocca il cuore

succede in un istante, per un brevissimo momento la persona che hai davanti, al telefono, al pc ti sembra vicinissima. più vicina di chiunque prima di allora. ti senti compresa totalmente, al sicuro, amata, finalmente "a casa". una casa speciale che batte nel petto di qualcun altro, il suo cuore. una casa in cui ti convinci che non ti succederà nulla di brutto, dove nessuna forma di male può arrivare. invece arriva: è una signora, saccente, impavida e logica.. la realtà. ti da quattro o cinque buoni motivi per non sognare più. ti dice che il tuo cuore è nel TUO petto e non nel suo. ti squarcia dendro e te lo fa vedere.a quel punto dovremmo credere che si trattava di pura illusione? Mai! io so che anche se per poco, il mio cuore non ha battuto nel mio petto ma nel suo, so che quando mi ha "vista" ha toccato da vicino tutti i suoi sogni.. tutti insieme. il sogno è più tangibile della realtà. la prova? i nostri sogni li ricordiamo tutti.. la realtà ci sfugge molto più spesso.

domenica 6 giugno 2010

stasera piccoli dati..poco poetici ma necessari!

moltissime persone sono venute da me chiedendomi come si fa a diventare sostenitori del blog. niente di più semplice.. bisogna avere un account google. cioè creare , se non si ha già, un indirizzo mail da google.. sapete? sono quegli indirizzi che terminano con gmail.com. una volta creato l'account si clicca su "segui" sotto la mia foto, si seguono le istruzioni e il gioco è fatto.

sabato 5 giugno 2010

in brasile si chiamerebbe "saudade"..

ma si legge "saudagi". riassume in una sola parola una dozzina di stati d'animo. è una specie di mal d'anima, che amplifica sensazioni che non puoi trattenere. si annida e si imbriglia ai tuoi sensi, ai tuoi bisogni. si avverte da lontano, prima una piccola impercettibile fitta al cuore, poi ne diventi suscettibile, dopo ancora mescolando la tua scala di valori, ti fa sembrare importante l'inezia e insignificante tutto ciò che è sensato e centrato. scivolando tra le tue fibre ti fa anche stare bene ma è un bisogno allontanarlo da te, guardarlo e imprimerlo con forza sui dei fogli, su uno strumento, su una tela, su un registratore, sulla tastiera del tuo pc. poi quando riguardi cosa questo sentimento ha detto o fatto attraverso di te, ti senti appagata, felice, soddifatta, rinata. come guarita da una febbre improvvisa. è un'esperienza unica, che non lascia tracce di sè se non nel cuore finalmente libero dell'autore e negli spiriti limpidi di chi ama l'arte. qualsiasi essa sia. la saudade è una prova, tra le più dure, tra le più incredibili.

mercoledì 2 giugno 2010

la tensione serve!

si, proprio così: la tensione serve. parlo di quella tensione che si crea quando i personaggi smettono di raccontarsi a me e per un po' non si fanno sentire. mi lasciano in sospeso, in una sorta di disequilibrio e quello stato d'animo non mi abbandona fino a che il dialogo poi riprende. quella è una tensione che non si stempera con una notte di riposo, col passare delle ore o dei giorni. no, resta lì e blocca respiri e pensieri. forse è per questo che a volte gli scrittori sembrano matti. scatti d'ira, testa sulle nuvole, cambi d'umore sono all'ordine del giorno. infatti nei libri, in quasi tutti gli "special thanks" che ho letto, gli autori si scusano con compagni, figli, amici, colleghi. ringraziano per la comprensione data loro nel periodo della stesura. quando e se il mio libro verrà pubblicato prometto solennemente di ringraziare nei MIEI " special thanks" chi ha portato pazienza con me. ovviamente citerò (se me lo permetteranno) ogni nome della sezione "sostenitori". potrei farlo anche adesso ma i riconoscimenti sono sempre più piacevoli, no??

martedì 1 giugno 2010

amica musica

negli anni ho trovato uno spazio in cui il tempo si ferma.l'ho sfruttato tutto e stranamente esso si rigenera da solo. è come una dinamo che lavorando produce da sé energia di luce.la sera spesso addormento vicino a me la mia bambina e quando mi accorgo che dorme profondamente spengo le luci e prendo il mio lettore cd portatile. ascolto la musica, in genere classica o orchestrata, e respirando a fondo inizio ad immaginare. faccio mentalmente una specie di video clip sui miei personaggi. ora passeggiano, ora scaricano tensione, si innamorano, fanno incontri, elaborano la loro vita. ultimamente sono stata fortunatissima. un cd fatto da frank ha 3 canzoni una in fila all'altra che mi hanno fatto scegliere il finale anche se il libro è circa a metà. in questo modo infatti capita che la storia non venga scritta dall'inizio alla fine come è normale che sia. essa viene fuori come un puzzle, pezzo dopo pezzo, con sequenze a random e il quadro della storia si completa. questi brani sono : mad world, oceano e fly away. allo scoccare dell'ultima nota non ho scampo, piango e sussurro: bellissimo!

lunedì 31 maggio 2010

silenzio: parlano loro.

quello che spesso mi accade è che siano i personaggi stessi a raccontarmi la loro storia. è come se io avessi l'onore di trascriverla. la protagonista e tutte le altre figure mi raccontano come vivono sentimenti ed emozioni a modo loro restando fedeli a se stessi sempre, perchè sono sinceri con me. spesso infatti chi legge le mie storie mi chiede: "e poi? e poi? che succede? come li farai proseguire?" e la mia risposta è :"non so, non me lo hanno ancora detto." per portarli a confidarsi con me devo un po' prepararmi, rendere il clima accogliente, allontanare per un po' la mia vita e dedicarmi a loro, come si fa con gli amici. mi piace prestare loro attenzione perchè alla fine di questo piccolo viaggio mi fanno sentire utile. specialmente in questa storia dove la collaborazione tra i personaggi fa la differenza sullo svolgimento e l'esito della storia. ovviamente, come nella vita di tutti i giorni, non sempre ci si può dedicare all'ascolto vero degli amici perciò ci sono lunghi periodi in cui sento la loro mancanza e loro la mia. fortunatamente qualcosa di me li spinge a perdonarmi sempre, proprio come fa chi mi conosce bene. diciamolo pure: sono nata con la camicia!

domenica 30 maggio 2010

scrivere di sera.. percezioni e logica notturna

la luce del giorno si affievolisce e tra il crepuscolo e l'oscurità i disturbi del mondo si fanno prima meno prepotenti e poi gentili nel lasciarmi. sento radici minuscole e silenziose allungarsi e farsi collegamento tra il mio corpo e il vagare dei miei pensieri. così un viso nuovo, un sorriso inaspettato e la gioia dell'amore del giorno passano dalla lente della mia fantasia, ed ecco che ai miei occhi notturni prendono vita immagini diverse, dialoghi migliori, tutto è più emozionante. i ricordi del giorno sentendosi al sicuro si raccontano all'infinito delle possibilità non avvenute.. al risveglio a volte accade ciò che per chi amo ho desiderato. sono riconoscente al silenzio della notte, al chiarore delle stelle, al profumo dei sogni, al mio cuscino stropicciato, perchè non essendo umani non hanno imparato a giudicare e mettere limiti alla fantasia.

sabato 29 maggio 2010

troppe emozioni per un solo cuore

questo è il motivo che mi spinge a creare un blog.. di natura io condivido tutto, anche scegliendo destinatari sbagliati. le mie creazioni (nello specifico oggi un nuovo romanzo) mi regalano troppa gioia e non riesco a contenerla tutta nel mio cuore. ho bisogno di altri cuori a cui affidare la parte più delicata che ogni scrittore possiede. cuori sensibili, attenti, curiosi, impavidi, pronti all'impossibile. ho imparato che da qualche parte siete nascosti.. non è vero che non ci siete più. la gente speciale che incontro (non così raramente) mi fa sognare, immaginare e desiderare un destino migliore. come quello dei miei personaggi.. che riescono ad imbellire tutto solo prestando attenzione. vorrei non sentirmi sola in questa stesura, ho bisogno di sorrisi che mi sostengano. la storia che sto immaginando fa lo sgambetto anche a me a volte. cuori nascosti, so che ci siete.