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sabato 13 agosto 2011

c'è bisogno di magia...

... intesa come arte naturale che parte prima di tutto dall'osservazione. molto tempo fa qualcuno mi disse: noi non scopriamo niente. penso che intendesse che è tutto evidente per chi guarda all'uomo e alla natura con spirito attento. una volta non si diventava capo, reggente, imperatore senza aver dimostrato di maneggiare l'arte della magia. non parlo ovviamente di imbroglioni corrosi dalla saccenza e dal lucro. ma so che ci fu un momento nella storia in cui si ritenne sconveniente l'atteggiamento da mago sapiente preferendo di gran lunga la prudenza chirurgica del filosofo. nei secoli questo ci ha allontanato dalla nostra reale essenza come il non dover predare ha assotigliato i nostri canini tanto da farci credere irreali le vecchie storie di cosa eravamo. dunque cosa dovrei credere? che non esistono le premonizioni, le divinazioni, gli spiriti buoni, gli innamoramenti tra gli astri, le sacerdotesse druide, le eteree, le fate, gli gnomi, gli angeli? e a cosa ci ha portato credere nel nuovo uomo? chi ha detto che questo vivevere coi piedi per terra sia la realtà? chi mi dice che nessun uomo mai abbia avuto ali e conservi le scapole come ricordo lontano della struttura che le sosteneva? chi mi dice che questa pulsione verso il cielo stellato, verso le parole incantate e verso il bisogno di circondarsi di tutto ciò che ricordi i miti magici non siano i resti di ciò che ero? chi mi dice che NON lo ero? chi mi dice che non lo era chi mi passa accanto? chi mi dice che non lo eri proprio tu... che mi stai leggendo?


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